In Russia sono nati i primi domini Internet in caratteri cirillici. L’ICANN, l’organismo mondiale che assegna i nomi e i numeri dei siti, ha dato ufficialmente il via libera a livello internazionale. Il Cremlino президент.рф ed il governo federale правительство.рф hanno così immediatamente approfittato dell’occasione. Soprattutto gli anziani hanno parecchie difficoltà ad usare la tastiera con i caratteri latini. Enormi sono poi i problemi connessi con gli indirizzi di posta elettronica. La loro dettatura al telefono si trasforma in qualcosa di impossibile: alcune lettere sono spiaccicate in un inglese maccheronico, altre dette in russo, altre ancora semplicemente grugnite.
In novembre l’ICANN aveva approvato la scelta di permettere l’utilizzo di caratteri non latini, ma aveva preso tempo per la sua applicazione. I siti arabi, soprattutto in Egitto e negli Emirati, erano stati i più attivi a tastare il terreno con gli utenti nazionali in inverno.
I russi si erano limitati ad accettare richieste per la registrazione di siti commerciali o di organizzazioni ufficiali in caratteri cirillici, ma più di 20mila sono state rifiutate per violazione dei marchi già registrati. Dal primo ottobre chiunque potrà scegliere il carattere del proprio dominio.
Su quanto sia più conveniente usare l’alfabeto cirillico invece che quello latino le discussioni impazzano. Il dubbio maggiore è che sebbene si recuperino utenti attempati in Patria si rischiano di perdere contatti all’estero, dove mancano le tastiere adeguate. E poi il cirillico non ha caratteri super-utilizzati da Internet. Ad esempio, quale sarà il sostituto della @ ossia (sobaka=cane) che manca sulla tastiera russa? I cyber-utenti dell’ex superpotenza, che da poco ha cancellato il dominio .su, sono chiamati a raccolta a partecipare alla creazione dell’Internet russo.
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