Russia ed Ucraina hanno iniziato a discutere dell’annoso problema della demarcazione definitiva delle loro frontiere. L’occasione è stato il centesimo anniversario della prima corsa automobilistica da San Pietroburgo a Kiev. I due presidenti, Medvedev e Janukovich, hanno partecipato a bordo di auto d’epoca ad una delle tappe più significative a ridosso dei confini tra le due repubbliche ex sovietiche.
Ad inizio del presente secolo si era registrati incidenti con sparatorie, soprattutto nella regione di Kerch. Adesso che la questione della base navale di Sebastopoli in Crimea è risolta fino al 2042 grazie all’accordo primaverile di Kharkiv russi ed ucraini intendono cancellare uno dei principali motivi di frizione nelle relazioni bilaterali.
Medvedev e Janukovich hanno rimandato l’agenda finanziaria ed economica al prossimo incontro di Gelenzhik. Il leader ucraino ha però affermato che “insieme” i due Paesi “costruiranno le loro economie e si completeranno l’un l’altro”. Kiev ha urgente necessità di ottenere crediti dall’estero. Gli aiuti internazionali tardano ad arrivare. Nelle scorse settimane Janukovich ha offerto ai tedeschi contratti per l’ammodernamento dello strategico “sistema del gas” nazionale. La Gazprom russa ha, invece, proposto di inglobare l’ucraina Naftogaz, ma per Kiev una tale scelta equivarrebbe a cedere una fetta di sovranità nazionale.
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