Putin, a difesa dello status-quo.

21 Apr 2011

 La Russia deve evitare forme di “liberalismo ingiustificato” o esperimenti strani per difendere la sua “sovranità” contro infiltrazioni straniere. Così Vladimir Putin nel suo discorso annuale sul lavoro del governo davanti alla Duma. “Il Paese – ha spiegato il premier – ha necessità di un decennio di stabilità e di tranquillo sviluppo evitando esperimenti e confusione”. 
 L’obiettivo definito da Putin è di far entrare la Russia nel novero delle prime cinque potenze economiche del mondo per il 2020. Dopo gli anni del boom dovuto ai profitti dalla vendita delle materie prime Mosca ha l’arduo compito di trasformare ed ammodernare la sua economia. Nel 2011 il Pil crescerà del 4% circa. 
 Il piano di spese per i prossimi anni è davvero imponente. Le iniziative sociali e la costruzione di infrastrutture come aeroporti sono ai primi punti. Per quanto riguarda gli aspetti militari i soldi vanno spesi in Patria. Si assiste così ad un’inversione di tendenza dopo gli accordi con vari Paesi per l’acquisto di tecnologia di nuova generazione. Le trattative con la Francia per le portaelicotteri della classe “mistral” sono ad un punto morto. 
  Il discorso di Putin alla Duma è certamente la base della campagna elettorale del partito del Cremlino, Russia Unita. In dicembre sono previste le parlamentari, nel marzo 2012 le presidenziali a cui non si sa ancora se il primo ministro parteciperà come candidato o lascerà il passo al leader uscente Medvedev. 
 Il premier non ha tuttavia chiarito nel suo discorso e nel “question time” se la crisi economica di fine decennio è stata finalmente superata. A parte quello energetico, rinvigorito dall’aumento dei prezzi delle materie prime sui mercati internazionali, numerosi altri settori vivono un momento di attesa. Gli imprenditori aspettano probabilmente che si capisca meglio quale sarà il futuro del Paese dopo questo anno elettorale.

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