Stop allo Scudo anti-missilistico occidentale.

22 Jun 2011

Un “no” deciso allo Scudo anti-missilistico occidentale. Dopo mesi di trattative dietro alle quinte russi e cinesi hanno espresso pubblicamente la loro contrarietà. Si teme una nuova prossima corsa agli armamenti in stile Guerra Fredda.
 Come si ricorderà gli Stati Uniti di Obama hanno modificato il progetto originario di George Bush, abbassando il rischio esterno di lanci isolati di vettori da parte dei Paesi cosiddetti “canaglia”, Iran e Corea del Nord su tutti. Gli americani, in pratica, intendono creare non più difese globali, ma mettere in piedi dei sistemi regionali contro missili a corto e medio raggio. Mosca è stata invitata da Washington a partecipare al progetto europeo insieme alla Nato, ma qualcosa, evidentemente, non sta funzionando. Gli incontri tra specialisti militari non avrebbero dato finora esiti favorevoli.
 Il problema, in realtà, pare più politico. In Russia si stanno avvicinando le elezioni generali. Si voterà a dicembre per le legislative e nel marzo 2012 per le presidenziali. Tradizionalmente i politici federali, troppo schiacciati su posizioni pro-occidentali, fanno fatica ad imporsi. Inoltre il nodo su chi tra Dmitrij Medvedev ed il premier Vladimir Putin si presenterà candidato non è ancora stato sciolto e la “telenovela” tra i due è destinata a durare a lungo.
  Nei giorni scorsi la Repubblica ceca ha annunciato di rinunciare ad ospitare uno dei siti del mini-Scudo regionale. I repubblicani americani se la sono subito presa con il presidente Barack Obama, accusato di aver venduto gli alleati dell’Europa orientale ai russi, con la sua politica estera di eccessive aperture al Cremlino.
 La scelta di Praga, al contrario, è stata salutata positivamente da Mosca, che teme che quelle difese anti-missilistiche nel Vecchio Continente servano non contro lanci di lontani nemici bensì per tentare di mettere sotto controllo il suo arsenale.
 Nelle settimane in cui nessuno se le manda a dire è entrato in campo a sorpresa anche il segretario della Nato Anders Fogh Rasmussen, che ha definito come “soldi buttati via” il progetto russo per lo sviluppo di nuovi missili balistici intercontinentali. “Questo tipo di retorica – ha osservato il capo dell’Alleanza Atlantica – non è necessaria; questo tipo di mentalità è fuori dai tempi”. Pronta la replica del capo dello Stato maggiore federale Ivashov, che ha affermato come “I loro progetti non li ha capiti nessuno”. La crisi libica in pieno sviluppo e dalle molte incognite, la possibile discussione al Consiglio di Sicurezza dell’Onu per una risoluzione sulla Siria e l’avvicinarsi degli appuntamenti elettorali in Russia sono un cocktail poco digeribile. Il caldo dell’estate porta inatteso nervosismo.

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