Siamo geneticamente vincitori!” Con queste parole Vladimir Putin ha arringato i fans allo stadio Luzhniki in una manifestazione a suo sostegno nel giorno della festa dei Difensori della Patria. Il primo ministro, candidato favorito alle presidenziali del 4 marzo prossimo, sta indossando sempre più i panni di “leader nazionale”.
I suoi toni, gli striscioni dei presenti e le centinaia di bandiere tricolori non danno adito ad altre interpretazioni. Citando alcuni versi del poeta Lermontov, Vladimir Putin ha sottolineato che “la battaglia per la Russia continua e noi vinceremo!”
Non è mancato nemmeno un chiaro monito agli stranieri, invitandoli a non interferire. Il premier ha chiesto ai russi di farsi parte attiva nel voto, di non girarsi dall’altra parte, guardando verso l’estero, e di “non tradire la Patria”.
Come il 4 febbraio scorso anche questa volta gli organizzatori dell’evento dovranno pagare una multa, invero simbolica. Al Luzhniki, che ha una capienza di circa 78mila persone, sarebbero stati presenti in ben 130 mila, stando a rilevazioni della polizia. Il permesso era stato concesso soltanto per un’adunata da 100mila sostenitori.
Alle parole di Vladimir Putin dura è stata la reazione delle composite opposizioni, che non hanno un proprio candidato in lizza per le presidenziali, ma che per domenica hanno indetto un nuovo corteo di protesta per “elezioni pulite”. Internet è piena di messaggi stizziti. Non piace che il premier stia cercando di appropriarsi dei simboli nazionali e della sua memoria. Un famoso blogger commenta così: “I nostri nonni hanno sconfitto i nazisti nel 1945? Per questo voto per Putin! … Che schifo!”
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