La battaglia è probabilmente finita. L’ultima incognita è legata alla tradizionale imprevedibilità degli ucraini. Ma se dovesse andare proprio in questo modo il processo di integrazione europea ad Est, nelle terre un tempo ex sovietiche, segnerebbe una brusca frenata.
Le pressioni del Cremlino sulla repubblica ex sorella hanno avuto, pertanto per ora, la meglio. Nei mesi scorsi la Russia ha iniziato a far capire a quali conseguenze spaventose l’Ucraina sarebbe andata incontro se Kiev avesse legato il suo destino all’Ue.
Mosca non intende avere concorrenti all’interno del suo “cortile di casa” è la lezione appresa in questi giorni tesissimi dai funzionari europei.
A nulla è valsa la dichiarazione al vetriolo della cancelliera tedesca Merkel, che ha ricordato a Vladimir Putin, che la “Guerra Fredda è finita da 24 anni” e che ogni Paese è sovrano di decidere la sua politica.
Il presidente Janukovich è stato posto davanti alla scelta tra il Patto Associativo con l’Ue e la concorrente nascente Unione Doganale, una specie di Urss economica. Il primo è un ottimo investimento sul futuro con vantaggi enormi nel lungo periodo. La seconda è un rattoppo utile nel breve periodo, ma un progetto troppo ambizioso che zoppica fin dai suoi esordi.
In sintesi, Kiev è rimasta stritolata in mezzo.
Dopo il voto negativo del Parlamento ucraino l’Unione europea lascia ancora la porta aperta, anche perché è finalmente conscia che Janukovich e i suoi si trovano davanti ad una decisione epocale, non solo economica ma anche geostrategica e psicologica.
Gli europei, per decenni satelliti del Cremlino, sanno perfettamente che la Russia senza l’Ucraina non potrebbe più essere in futuro un impero e verrebbe ricacciata ad Est, verso l’Asia. A Kiev è poi nata la Rus’ medioevale e da quelle radici storico-culturali-religiosi si è sviluppata successivamente la Moscovia.
Chi vincerà questo scontro geopolitico tra Russia ed Ue dovrà, comunque, farsi carico dell’Ucraina, Paese oggi sull’orlo di una gravissima crisi finanziaria. Nei prossimi mesi serviranno non meno di 10 miliardi di dollari per rimpinguare le asfittiche casse di Kiev.
Altrimenti l’intera Europa centrale sarà colpita da una nuova ondata di crisi.
gda
We are a group of long experienced European journalists and intellectuals interested in international politics and culture. We would like to exchange our opinion on new Europe and Russia.
1 Response to Ucraina stritolata tra Russia ed UE. Il clamoroso passo falso dell’integrazione ad Est.
attikus
November 24th, 2013 at 14:22
Janukovich è un pupazzo nelle mani della Russia che provvede a riempire le tasche sue e dei suoi accoliti ed è evidente che, da diitaruncolo da strapazzo, se ne frega di come stanno i cittadini icraini e di quale sarà il loro futuro. Anche se, come dice la Merkel, la guerra fredda è finita da un pezzo, Putini non può rinunciare alle basi navali sul mar nero chè, altrimenti, perderebbe ogni capacità di pressione sulle politiche mediterranee.