Il dado è tratto! Vladimir Putin potrà ricandidarsi ancora per due mandati presidenziali dopo il 2024. Questo è il risultato della discussione alla Duma e la successiva approvazione in seconda lettura dei cambiamenti alla Costituzione, che verrà portata al referendum.
“Vediamo come il mondo cambia – ad un certo
punto ha preso la parola inaspettatamente Valentina
Tereshkova, prima donna cosmonauta e fedelissima del presidente -. Ovunque
tutti i discorsi riguardano Vladimir Putin. La gente è preoccupata di cosa
possa accadere dopo il 2024. Dobbiamo cancellare le limitazioni ai mandati
presidenziali e concedere la possibilità all’attuale capo di Stato di
candidarsi con una nuova Costituzione. Questo sarebbe un fattore di
stabilizzazione per la nostra società”.
A questo punto lo speaker della Duma, Vjaceslav Volodin, ha proposto un’ora e
mezza di intervallo per consultazioni con il Cremlino e verificare se tale
emendamento potesse essere accettato.
Alle 15,15 è arrivato in Parlamento Vladimir Putin in
persona. “Non c’è voglia di tornare ai tempi dell’Unione Sovietica”, ha
risposto ai deputati il capo del Cremlino in merito alla cancellazione dei due
mandati presidenziali dalla Costituzione, aggiungendo che nel lungo periodo il
Paese “ha bisogno della garanzia che le persone
al potere possano essere cambiate
regolarmente” e che “una forte Presidenza è assolutamente essenziale”.
Ma il “reset” dei mandati (ossia azzeramento) con una nuova Legge
fondamentale – ha proseguito Vladimir Putin – “sarebbe possibile se la Corte Costituzionale confermerà
ufficialmente che tale emendamento non violi le leggi”.
Subito dopo il capo del Cremlino ha lasciato l’aula, dove è stata messa in votazione la proposta della Tereshkova: 380 i voti favorevoli, 43 contro (i comunisti), un astenuto.
Le reazioni delle opposizioni riformiste-liberali – non rappresentate alla Duma – sono state assai dure.
Gda
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