Russia – Giappone. Sullo scoglio delle Curili si infrangono le relazioni bilaterali. L’eredità della Seconda guerra mondiale 3.

2 Nov 2010

 La tanto attesa crisi diplomatica tra Russia e Giappone è alla fine scoppiata. Dopo non pochi tentennamenti e ritardi il presidente Medvedev si è recato in visita a Kunashir nelle Curili meridionali e Tokyo, come risposta, ha richiamato il proprio ambasciatore da Mosca. I prossimi colloqui tra lo stesso Medvedev ed il premier nipponico Kan non sono, però, in pericolo, hanno affermato fonti ufficiali giapponesi. Il giovane capo del Cremlino è stato il primo leader russo a decidersi a tale passo.

 Da anni sullo scoglio delle Curili, occupate dall’Armata Rossa nel 1945, si infrangono le relazioni tra i due Paesi. I giapponesi definiscono quelle terre i loro territori settentrionali. “Formalmente è vero che non è stato firmato un trattato di pace a conclusione della Seconda guerra mondiale tra Mosca e Tokyo – asserisce Anatolij Koshkin, uno dei maggiori esperti dell’argomento, – ma la Dichiarazione comune del 1956 lo sostituisce di fatto”. Allora, nel documento provvisorio vennero definiti tutti i classici punti di un trattato di pace, tranne la questione dei confini. In “segno di buon volontà” il Cremlino era disponibile a “consegnare” due isole contese (il 6% del totale), mantenendo il controllo delle altre due maggiori.

 Il ministero degli Esteri nipponico ha pubblicato un documento in cui fornisce le proprie ragioni. In particolare si dice che queste terre storicamente non appartennero mai alla Russia. I russi, però, controbattono tesi su tesi.

 L’89% dell’opinione pubblica russa è contraria a fare qualsiasi concessione ai giapponesi, poiché così verrebbero rivisti gli esiti della Seconda guerra mondiale. Tokyo non dimentica che le Curili vennero occupate dopo che il conflitto era finito ed i suoi abitanti (17mila) espulsi da Stalin. L’orgoglio nazionale ferito nipponico chiede una soluzione. I giapponesi hanno una sensibilità diversa da quella degli europei, che combatterono per secoli per definire i confini. Per loro è inconcepibile dover rinunciare a parte del territorio nazionale. Le due parti, però, non si sono mai potute accordare per numerose ragioni. La principale è di carattere militare.

 Anche nell’ultimo scontro tra Mosca e Tokyo gli Stati Uniti hanno sostenuto gli alleati giapponesi con cui il presidente Obama dovrà rivedere alcuni capitoli dei rapporti bilaterali dopo le elezioni di midterms. Washington pare voler rinsaldare le proprie relazioni con Tokyo e Seul per meglio contenere Pechino.

Giuseppe D’Amato

 Fine Parte 3/3. – serie “L’eredità della Seconda guerra mondiale”. A 65 anni dalla sua conclusione. In EuropaRussia.

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