E’ stata una delle più cruenti risse viste in un Parlamento di un Paese civile. Da quasi 8 mesi i deputati ucraini non se le davano di santa ragione. L’ultima volta era volato di tutto, mentre era messo al voto l’accordo con la Russia per l’affitto della base militare di Sebastopoli. Adesso il motivo del contendere è la messa in stato di accusa dell’ex premier Julija Timoshenko, leader di Bjut ed ex “pasionaria” della fallita rivoluzione arancione.
Gli schieramenti sono sempre gli stessi: da una parte i russofoni dall’altra i mitteleuropei. Questa volta l’obiettivo “militare” era occupare la sede del presidium all’interno dell’Aula della Rada per bloccare la sessione in corso. Urla con bestemmie e parolacce hanno fatto da corollario all’ennesimo corpo a corpo mentre le sedie volavano ed i deputati si scazzottavano selvaggiamente.
Julija Timoshenko (photo by Sebastian Zwez)
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