Due sono i favoriti della prima tornata elettorale: l’economista 68enne Milos Zeman ed il 62enne esperto in statistica Jan Fischer.
Con loro altri sette sono i candidati in lizza. Le previsioni della vigilia danno per scontato che nessuno riuscirà ad ottenere più del 50% dei voti per essere eletto già ora presidente. Si tornerà così alle urne il 25-26 gennaio prossimo per il ballottaggio.
Dopo due capi dello Stato eletti dal Parlamento, Vaclav Havel e Vaclav Klaus, la Repubblica ceca ha deciso ora di cambiare sistema elettorale per evitare le passate contrapposizioni.
Sia Zeman che Fischer, ambedue ex premier, hanno posizioni più morbide con Bruxelles a differenza dell’euroscettico conservatore presidente uscente Klaus, il cui mandato scade il prossimo 7 marzo.
Il primo è tornato alla politica dopo anni di assenza, mentre il secondo si è segnalato per la buona conduzione del semestre di presidenza ceca dell’Unione europea.
Secondo la Costituzione in vigore il capo dello Stato ha il potere di scegliere il primo ministro sulla base delle elezioni legislative e di selezionare i membri della direzione della Banca centrale. Con l’approvazione della Camera alta del Parlamento il presidente nomina i giudici della Corte Costituzionale.
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