8 -11 marzo (23-26 febbraio vecchio calendario) scoppiano tumulti a Petrograd per protesta contro le carestie di pane e carbone.
Il 10 marzo i battaglioni spediti a reprimere si unirono agli insorti. Non c’erano truppe disponibili. Mentre zar Nicola II era al fronte il regime collassò. I funzionari si nascosero, la polizia si era dissolta. La gente cercò una guida nella Duma.
L’11 marzo i suoi membri più autorevoli ignorarono un decreto imperiale di scioglimento ed il 12 marzo crearono un governo provvisorio con loro esponenti. Il principe Grigorij Lvov, ex presidente dell’Unione degli zemstva e delle città, assunse l’incarico di presidente del consiglio dei ministri e quello di responsabile del dicastero degli Interni. Pavel Miljukov (capo del partito dei cadetti) ebbe il portafoglio degli Esteri, Aleksandr Gluchkov (leader degli ottobristi) quello della guerra, Aleksandr Kerenskij (unico membro socialista della formazione dei social rivoluzionari) quello della Giustizia. In sostanza questo Esecutivo rispecchiava la maggioranza del blocco progressista alla Duma.
Il 15 marzo Nicola II abdicò a favore del fratello Michail, il quale abdicò il giorno seguente.
Prima di uscire di scena Nicola II aveva nominato Lvov primo ministro. Finiva così la dinastia dei Romanov in Russia dopo 304 anni.
Gli Stati Uniti ed alcune potenze europee presero atto positivamente del passaggio di potere e riconobbero il governo del principe Lvov, che, però, si trovò immediatamente a vedersela con il Soviet dei deputati e degli operai di Pietrogrado. Questa assemblea, costituita il 12 marzo, si era insediato nel palazzo della Duma.
We are a group of long experienced European journalists and intellectuals interested in international politics and culture. We would like to exchange our opinion on new Europe and Russia.