Russia. Il manifesto di Medvedev

12 Nov 2009

 Cambiare per tornare ad essere una grande potenza, ma diversa dal passato. E’ questa la nuova linea dettata dal presidente russo Medvedev nel suo discorso annuale alla nazione. Il vecchio modello economico sovietico è ormai superato, sono necessarie profonde riforme che aiuteranno lo sviluppo. “Fino a quando il prezzo del petrolio e del gas saliva – ha osservato Medvedev – c’era l’illusione che i cambiamenti strutturali potessero aspettare. Adesso non è più così”.

 La crisi economica ha colpito duramente la Russia che, per quasi un decennio, è cresciuta a tassi record di sviluppo. Ma ora le riserve auree si sono notevolmente assottigliate e, per la prima volta dopo anni, si vive con un budget statale in rosso. Più di un milione di persone rischia di perdere il lavoro nei prossimi mesi. Particolarmente grave è la situazione nelle quasi 400 città mono-industriali, nate attorno ad un’unica azienda al momento in crisi.

 “E’ indispensabile una modernizzazione multivettoriale”, ha proposto Medvedev, basata sui valori della democrazia. Basta con le nostalgie e le giustificazioni del passato o le accuse all’esterno. Il capo del Cremlino ha proposto una ricetta fatta di innovazione tecnologica, riorganizzazione della scuola e della società, concorrenza vera tra le imprese.

 Solo così si potrà creare un Paese non più con “un’economica arcaica”, basata sulle risorse e dipendente dalle esportazioni della materie prime, in cui i leader decidono per il popolo. Nell’ottica presidenziale, se questo progetto di modernizzazione avrà successo la Russia supererà i suoi atavici problemi e finalmente si costruirà “una società di persone libere e responsabili”.

 Medvedev ha, quindi, suggerito di mettere mano alla questione dei fusi orari, ben 11 nell’ex superpotenza. Lavorare in un Paese così esteso – vanto ma anche condanna per tanti – è assai difficile. Quando a Vladivostok si dorme a Mosca si è nel pieno della giornata e viceversa. Dagli studiosi si attende una proposta su cui non ci si era messi d’accordo nemmeno all’epoca di Stalin. In passato si era discusso di mantenere solo 4 fusi. La più realizzabile, secondo l’Istituto di Astronomia dell’MGU, è la versione con 8.

 Questo del giovane presidente sembra un vero e proprio manifesto per la modernizzazione della Russia. Il nodo centrale è chi possa trasformare in realtà queste scelte piombate dall’alto, ma condivise soltanto da alcune fra le fasce più elevate della popolazione. Quale è la base popolare su cui il Cremlino farà affidamento? I commenti di numerosi esperti indipendenti non sono positivi anche se vi è curiosità.

 Il settimanale americano Forbes ha intanto pubblicato la lista degli uomini più potenti del pianeta. Il premier Putin è al terzo posto dopo il presidente Usa Obama ed il cinese Hu Juntao. Medvedev occupa solo la 43esima posizione. Secondo Forbes il presidente russo è preceduto anche da Igor Sechin, vice ed “uomo-ombra” di Putin, responsabile per la politica energetica di Mosca.

 Il dubbio è che se questo manifesto fosse stato pronunciato dall’ex capo del Cremlino le possibilità di successo sarebbero state migliori ed ora si potrebbe parlare di tentativo di passaggio epocale per la Russia.

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