Viaggiare sognando ad occhi aperti lungo uno dei tragitti più affascinanti del mondo senza affaticarsi o rischiare imprevisti di qualsiasi genere è oggi possibile. Grazie ad un’iniziativa delle Ferrovie russe e di Google, la mitica Transiberiana è a portata di un semplice click, standosene tranquillamente seduti in poltrona davanti allo schermo del computer e non in un minuto ed affollato scompartimento.
Poche, ma strategiche, le scelte da fare. Prima: decidere se ascoltare in sottofondo il rumore delle rotaie o pezzi di musica classica russa con le immancabili balalajke o la lettura di brani tratti dalle immortali opere di Tolstoj e di Gogol. Seconda: a quali visite guidate partecipare nelle varie città dove fa sosta il treno?
Si parte finalmente dalla stazione capitolina Jaroslavskij, accomodati vicino al finestrino, sapendo che ad attenderci ci sono 9.259 chilometri fino al Pacifico, fino a Vladivostok *. Ci aspettano 150 ore imperdibili di panorami mozzafiato, attraverso 7 fusi orari e due continenti.
La caotica Mosca con i suoi imponenti grattacieli si allontana per lasciare posto all’immensità dello spazio. Cartine geografiche aggiornatissime fanno capire al viaggiatore dove si trova in quell’istante, quanto manca alla lontana meta finale. Foto coloratissime sembrano appena state scattate dal vicino di sedile.
Il fiume Volga si attraversa quasi subito. Il suo ampio letto, impressionante per un europeo occidentale, è poca cosa rispetto a quello dei fiumi siberiani, degli autentici mari in mezzo alla steppa. Finalmente si riesce a trovare il modo ed il tempo di ascoltare la lettura completa dell’enciclopedico Guerra e Pace!
Ecco Irkutsk. Si scende. Una graziosa biondina paragona la città a Genova. Non si capisce francamente la ragione. Le tradizionali case in legno, memoria di quando il centro siberiano – crocevia di traffici d’ogni tipo – era un borgo di frontiera, si stagliano in mezzo ad edifici moderni. Il lago Bajkal con le sue foreste di tipo scandinavo lascia senza parole.
Si vola verso est. Si supera Birobigian, prima capitale di uno Stato ebreo moderno, sul confine cinese. Poi Khabarovsk. Quando si entra a Vladivostok, una “San Francisco” in salsa russa per l’aspetto esteriore collinare-marittimo, le palpebre del viaggiatore sono diventate francamente due saracinesche implacabili.
Bellissima questa attraversata virtuale del gigante russo. Purtroppo, mancano gli odori e i casuali compagni di viaggio, ma soprattutto l’insostituibile vodka con pesce essiccato.
Giuseppe D’Amato
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* C’è stato un piccolo taglio rispetto agli storici originali 9.288,2 km.
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