E’ l’entusiasmo dei giovani la caratteristica principale di Euro 2012 a Poznan. Per loro questa è un’occasione unica da non farsi scappare. Damian Zalewski ha un incarico di prestigio al Comune ed ha seguito nella sua città la preparazione del Campionato europeo passo dopo passo. Nulla, pare, è stato lasciato al caso. “Qui a Poznan: stadio, aeroporto, stazione…” Il manco trentenne Zalewski fa l’elenco dei siti ammodernati in questi ultimi anni grazie ad Euro 2012 con tanto di cifre alla mano. “11,7 miliardi di zloty”, dice in un ottimo inglese imparato grazie ai suoi studi universitari all’estero.
Quasi 3 miliardi di euro spesi benissimo. Rispetto all’ultima volta che venimmo in visita il capoluogo della regione della “Grande Polonia” appare più moderno ed efficiente pur essendo da lunghi decenni famoso per la sua fiera, che attrae imprenditori ed uomini d’affari (inclusi gli italiani) da ogni angolo del continente.
Ma “non abbiamo soltanto un’anima commerciale”, si affretta a sottolineare Pawel Sowa, guida turistica professionale. E come dargli torto? La piazza principale, lo Stary Rynek, è di una bellezza assoluta. Il palazzo del Municipio, splendida opera dell’architetto luganese Giovanni Battista Quadro nel 16esimo secolo, dona al complesso un incredibile slancio verso il cielo.
A Poznan, a solo due ore e mezza di autostrada da Berlino, è attesa un’invasione di italiani, soprattutto dalla Germania. “Perlomeno adesso con Euro 2012 qualche straniero in più – commenta ironicamente Sowa – saprà dove si trova Poznan”. Qualche volta è capitato che il centro della “Grande Polonia” sia stato confuso con la tedesca Potsdam, alle porte di Berlino, dove si tenne la famosa conferenza alla fine della Seconda guerra mondiale.
Di sera il Rynek si trasforma nel luogo di ritrovo sia dei giovani che delle generazioni più mature. Nei palazzi storici sono stati ricavati bar, pub, ristoranti. La birra scorre a fiumi come i drink a base di superalcolici, vodka in primis. Alcuni locali hanno anche una sala adibita a discoteca e con pochi euro si riesce a passare allegramente la serata.
A proposito di birra. Assolutamente da visitare è la vecchia fabbrica della birra trasformata oggi in uno dei più bei centri commerciali e culturali d’Europa per la sua esaltazione dell’arte d’avanguardia.
Sport, cultura, bell’ambiente – non dimenticando una cucina discreta a base di patate – sono gli ingredienti su cui Poznan ha investito il suo futuro turistico. Con questo entusiasmo dei giovani il successo è dietro l’angolo.
L’imponente palazzo della Cultura e delle Scienze incombe da decenni su Varsavia. Da quasi ogni zona della capitale si vede l’edificio “donato” da Stalin ai polacchi, per certi versi un presente avvelenato, che segna il centro della città moderna. Subito dopo il crollo del Muro di Berlino erano in tanti che avrebbero voluto far ricorso alla dinamite per liberarsi una volta per tutte di quello che era considerato il simbolo del “giogo” sovietico.
La mancanza di uffici e di spazi di qualità fece propendere per la scelta di rimandare qualsiasi decisione. I nuovi ultramoderni grattacieli, sorti negli ultimi anni intorno al palazzo della Cultura soprattutto in quello che un tempo era il ghetto ebraico, si integrano tutto sommato bene con questo pezzo d’architettura di inizio anni Cinquanta, gemello delle 7 torri costruite a Mosca per tentare di concorrere in altezza con New York.
Quando in dicembre al sorteggio di Kiev i russi sono stati inseriti nel girone con i polacchi in tanti hanno pensato che il diavolo ci avesse proprio messo lo zampino. Storicamente tra i due popoli slavi non è mai corso buon sangue. Un episodio su tutti: luglio ’44, l’Armata Rossa, accampata nel quartiere capitolino di Praga, osservò dalla riva opposta della Vistola senza muovere un dito come i tedeschi massacrarono i polacchi che si erano sollevati contro di loro. Katyn e Smolensk sono altri capitoli dolorosi.
Alla fine ad Euro 2012 gli incidenti, che per mesi si sono temuti, si sono verificati. La “battaglia di Varsavia” ha lasciato sul campo una cinquantina di feriti, 150 fermi tra gli hooligans di casa, 28 tra gli ospiti. Gli imbecilli hanno sconfitto la società civile dei due Paesi, che da tempo si sforzano di migliorare i loro rapporti bilaterali.
Il centro di Varsavia è presidiato in forza dalla polizia. La nazionale russa ha scelto come propria base l’hotel Bristol, uno dei più esclusivi della Polonia, che si trova esattamente a 50 metri dal Palazzo presidenziale. Gli organizzatori di Euro 2012 avevano chiesto loro di cambiare sede del ritiro prima dell’inizio dei campionati, ma non c’è stato nulla da fare.
E’ bene sottolinearlo per il pubblico occidentale: Euro 2012 è anche il tentativo di superare le laceranti divisioni del passato. Soprattutto ad est della vecchia Cortina di ferro, dove l’evoluzione storica ha seguito un proprio percorso assai più lento e doloroso che in altre zone d’Europa.
L’incredibile stadio Nazionale – un tempo uno dei maggiori mercati all’aperto dell’Europa centrale – è, però, qualcosa di più …di un tentativo. Lo si vede da tutto il centro. Di notte illuminato, questo sombrero allungato con i colori biancorossi sembra la risposta al tetro e grigio palazzo “sovietico” della Cultura.
E’ proprio questo impianto sportivo, il nuovo “Colosseo” di Varsavia, il simbolo della Polonia del 21esimo secolo, quella del successo post integrazione europea.
Giuseppe D’Amato
Doveva essere la grande festa attesa da una vita ed invece Euro 2012 si è trasformata in un incubo. Almeno per la dirigenza ucraina. Negli ultimi decenni non ricordiamo una vigilia tanto tribolata.
A Cardiff, nell’aprile 2007, l’Uefa era a conoscenza dei rischi della scelta di organizzare il primo campionato di calcio oltre la vecchia Cortina di ferro. Allora si temevano di più gli euro-scettici gemelli Kaczynski in Polonia e molto meno gli arancioni filo-occidentali al potere in Ucraina.
E comunque, quando era stato varie volte primo ministro, l’azzurro Viktor Janukovich si era sempre mostrato un partner affidabile, nonostante le perenni liti interne sia con l’ex presidente Viktor Jushenko – vedi la cosiddetta “rivoluzione arancione” dell’autunno 2004 – sia con l’ex premier Julija Timoshenko.
L’Europa non è abituata, come gli ucraini, ad assistere alle ormai proverbiali risse tra deputati delle opposte fazioni alla Rada ed alle loro infinite faide, le cui conseguenze non hanno quasi mai superato i confini nazionali. Ma adesso la situazione è diversa: è il Paese intero – non solo la sua degradata classe dirigente – a rischiare di rimetterci la faccia.
L’Ucraina non è, tuttavia, una repubblica delle banane, gestita da mafiosi. La realtà storica è che quasi in modo miracoloso il caos perfetto della politica interna nazionale ha consentito la nascita di, forse, l’unica democrazia dell’ex Urss, dove la concezione di libertà di stampa e di parola non ha subito contraffazioni. Sullo sfondo di questo scenario si osserva la dura contrapposizione tra il Polo europeo e quello russo.
Ma andiamo all’evento sportivo. Diciamo subito che il Paese ha fatto i salti mortali per ospitare al massimo delle proprie possibilità Euro 2012. Calcisticamente parlando, l’Ucraina è probabilmente la migliore realtà dell’Europa orientale. La Dinamo di Kiev è facilmente accostabile al “grande Torino” o all’indimenticabile Manchester United degli anni Sessanta o all’eterna Honved di Budapest. La sua è stata una scuola, punto di riferimento sia in epoca sovietica che in quella successiva. Andriy Shevchenko è solo l’ultimo di una lunga nidiata di campioni. L’Ucraina non è oggi solo Dinamo Kiev, ma anche Shaktior Donetsk, recente campione Uefa.
I nuovi “Paperoni” locali – su tutti i fratelli Surkis e Rinat Akhmetov – hanno risollevato il calcio nazionale dal disastro post sovietico. Contemporaneamente dal 2007 si è tentato di colmare la cronica mancanza di infrastrutture. Oggi gli alberghi sono in numero maggiore e di qualità superiore al 2007, le strade e le superstrade rimangono pericolose, i treni sono migliorati. Gli aeroporti hanno terminal nuovi di zecca e faciliteranno i trasferimenti delle squadre e dei tifosi più abbienti.
Gli stadi sono tutti belli ed ultramoderni. Quelli di Kharkov e Leopoli sono, a dire il vero, un po’ piccolini, con una capienza limitata. Discorso diametralmente diverso per l’Olimpiskij di Kiev (70mila) o lo splendido impianto di Donetsk, dono da 400 milioni di dollari di Akhmetov alla sua città.
E poi in Ucraina non ci si annoia affatto. Kiev e Leopoli sono città ricche di monumenti e con una cultura unica. Kharkov e Donetsk sono più moderne, ma piene di attrattive. Ovunque ci sono aree verdi per il tempo libero dei tifosi dove fiumi di birra e musica a volume altissimo allieteranno le calde giornate in attesa delle partite.
I giornali britannici hanno invitato le mogli dei tifosi a non mandare i mariti in Ucraina: troppe le belle donne laggiù. E poi un’alta percentuale di professioniste del sesso a pagamento, aggiunge lo scandalistico “The Sun”, ha contratto pericolose malattie.
Da Euro 2012 la repubblica ex sovietica spera di lanciarsi come méta futura del turismo. Buona ospitalità e successo dei campionati sono due ingredienti essenziali per aprire definitivamente l’Ucraina al mondo esterno. Peccato che la classe dirigente di questo Paese dalle enormi potenzialità stia facendo l’impossibile per sprecare un’occasione storica, veramente unica. Per loro l’Ucraina deve rimanere la solita sfortunata provincia della globalizzazione.
Giuseppe D’Amato
“Lavoriamo tutti per partecipare alla festa”. Damian Zalewski è l’immagine vivente della Polonia post integrazione europea. Studi universitari di alto livello a Nancy in Francia, poi impiego di prestigio al Comune di Poznan, prima del futuro sicuro salto a Bruxelles.
Il Paese slavo ha reclutato tutte le sue migliori forze per Euro 2012. La competizione continentale di calcio non è solo un evento sportivo di prima importanza ma soprattutto una vetrina per mostrare al mondo il volto nuovo della Polonia. Insomma, un’occasione unica da non fallire assolutamente.
I precedenti sono incoraggianti: la Spagna sfruttò in modo eccezionale il volano rappresentato dal Mundial del 1982 per lanciarsi come mèta del turismo di massa e dimostrare alla comunità internazionale che le dolorose pagine, legate al franchismo, erano ormai superate.
Gli scettici – che, come al solito, non mancano mai – puntano, invece, il dito sui costi. In Germania nel 2006 ed in Sud Africa nel 2010 le perdite finanziarie sono state considerevoli. Per fortuna, finora nessuno scomoda il caso delle Olimpiadi greche, peccato originale del default ellenico.
A dire il vero, il potere delle televisioni e degli sponsor impedisce oggi esodi biblici di massa al seguito delle squadre nazionali come in passato, favorendo, però, la mondializzazione dell’evento sportivo ed un quarto d’ora di celebrità alle località ospitanti.
Ma attenzione. L’europeo polacco – ucraino va inquadrato in un’ottica diametralmente diversa rispetto alle competizioni passate. E comunque andrà sarà un successo. La ragione reale della sorprendente scelta dell’Uefa a Cardiff nel 2007 delle due sedi dell’Europeo è difatti di carattere politico e supera enormemente le pur valide motivazioni sportive.
Dopo il Duemila la comunità internazionale ha preso tra le sue braccia la Polonia, poi di riflesso l’Ucraina. Nel bilancio Ue 2007-2013 a Varsavia sono andati 67 miliardi di euro, fondi continentali, da spendere principalmente in infrastrutture. Nel prossimo settennato ne verranno concessi, secondo anticipazioni, 81. L’obiettivo centrale è di ammodernare il sesto Paese più popoloso dell’Ue e di farne una futura colonna portante dell’Unione.
Viaggiare tra le sedi della manifestazione calcistica è il vero problema dei tifosi. Poche sono le autostrade – molte ancora in costruzione -, i treni lasciano a desiderare, i voli low cost interni – di recente inaugurati – sono un grosso punto interrogativo.
Facciamo il caso della squadra azzurra, che ha la sua base nella bellissima Cracovia, la città di Karol Wojtyla, nel sud del Paese. La prima partita contro la Spagna a Danzica sul Baltico e le altre due a Poznan, ad un passo dalla frontiera con la Germania. Cracovia – Danzica in treno sono più di 10 ore di viaggio, 12 in auto; Cracovia – Poznan in ferrovia circa 6 ore, grosso modo lo stesso in macchina.
Lasciamo perdere l’Ucraina, dove le distanze sono molto più grandi. Se dopo la prima fase a gironi qualcuno fosse costretto a spostarsi da Poznan a Donetsk (la città più ad ovest di Euro 2012 e quella più ad est – ossia il caso dell’Italia se dovesse arrivare seconda nel suo girone eliminatorio dopo la favoritissima Spagna) dovrebbe percorrere ben 1900 chilometri.
Dei biglietti, da mesi, non c’è manco l’ombra. “Al lavoro ho partecipato ad una specie di lotteria – ci racconta Ela, dipendente di un ministero –. Alcuni tagliandi erano stati messi in palio. Nulla!” Gli stadi sono troppo piccoli per rispondere alla richiesta dei polacchi. Gli sponsor della manifestazione hanno poi fatto la parte del leone. Il rischio di rimanere fuori dallo stadio, se non si ha qualche santo in Paradiso, è alto. Conclusione: questi sono Europei soprattutto televisivi e virtuali.
Ma anche tecnologici. Nei centri cittadini di tutte e quattro le sedi polacche di Euro 2012 – ossia Varsavia, Danzica, Poznan e Wroclaw (ossia Breslavia) – il servizio gratis di Wi-Fi funziona per 24 ore al giorno. Chiunque con un portatile o con un telefono cellulare di ultima generazione può collegarsi ad Internet.
Uno dei pochi aspetti, che decisamente non va, è legato ai bancomat. Tutte le banche – polacche ed internazionali – applicano automaticamente tassi di cambio assai inferiori rispetto ai normali cambiavalute o alla Banca centrale polacca. Di solito 1 euro per 3,7 zloty o 3,8 rispetto a 1 per 4,1 o 4,2. E meno male che si spinge la gente a non usare il contante!
EURO 2012 – Anthem in Ukraine…….. EURO 2012 – Official Anthem in Poland……
EURO 2012 – Official Anthem UEFA
«Не то чтобы футбольный клуб «Кварц» (Шелудьковка) ничего не имеет от чемпионата Европы по футболу. Ведь на обновленном стадионе харьковского «Металлиста» в честь континентального турнира поменяли сиденья. И «Кварц» смог заполучить 150 старых пластиковых кресел. «А так они попали бы на помойку», — рассказал мне Олесь Лысак, менеджер клуба…
Деревня Шелудьковка, Змиёвский район, Харьковская область. Восточная, черноземная Украина, почти уже Россия. Небогатая…
Нормальные футбольные майки, мячи в Змиёвском и в соседних сельских районах — дефицит. У молодежных команд «Кварца» не хватает соперников, чтобы регулярно играть в первенстве района. Приходится ездить на турниры, которые организуют на уровне области. Ребята младше 14 ездили на «Кожаный мяч» в другой райцентр, больше ста километров на север. Туда из восьми команд, которые подали заявку, доехали пять. Транспорта нет, бензина нет…
«Шелудьковка — это остров», — сказали мне в Харькове. Остров футбола в постсоветской пустыне спортивной нищеты. Такую деревенскую вундеркоманду могли бы выдумать итальянцы для сентиментальной кинокомедии о сказочной дороге сельского аутсайдера в финал национального кубка. Но шелудьковская сказка стала явью по своим собственным причинам….
На провокационный вопрос, чего бы им больше хотелось — победы Украины на Евро или успеха «Кварца», менеджер и тренер отвечают одно и то же: «Победа Украины была бы большим везением. Нам важнее, чтобы „Кварц“ получил площадку с искусственным газоном. Трибуну на 150 мест. И душевые в бывшем родильном отделении больницы, которая сейчас служит раздевалкой для команд». …
Но в большой украинской политике царит совсем другой патриотизм. Ей нужны великие победы, ей нужно Евро. И побольше евро…
В Харькове мне рассказывали, что только обновление одного километра автодороги к чемпионату Европы стоило 6 миллионов долларов. Турецкая компания предложила цену в 1 миллион, но подряд отдали своим… Преувеличение? Но ведь и ремонт Олимпийского стадиона в Киеве обошелся дороже полноценной новостройки «Альянц Арены» в Мюнхене. И другие стадионы, аэропорты, дороги на Украине также перестроили за бешеные деньги. Во сколько обойдется казне весь ЧЕ — неясно, президент Янукович и его министры называют совершенно разные суммы. Независимые эксперты боятся, что сумма дойдет до 14 миллиардов долларов. В основном — государственные деньги. Это означает, что у государства на много лет вперед потрачены все средства на спорт. И на много лет для молодежного, для сельского футбола останутся сущие копейки. Как мне сказал в Харькове один футбольный знаток: «Чемпионат Европы — это смерть для юношеского и студенческого футбола в стране». …
Это Украина. Но очень похоже на Россию … ».
Статья Штефан Шолль – Московский Комсомолец № 25956 от 5 июня 2012 г. Stefan Scholl Moskovskij Komsomolets.
Team Captain Philip Lahm, Polish-born Miroslav Klose and Lukas Podolski were among the players who joined coach Joachim Löw and members of the DFB German football federation to commemorate the victims of the Holocaust at the former Nazi concentration camp Auschwitz-Birkenau on Friday. The group laid a wreath at the memorial in front of a wall where thousands of political prisoners were executed by the Nazis.
“It is our duty and our responsibility to look very closely and above all to communicate again and again to the many young athletes in our clubs that anti-Semitism, racism and intolerance have no place in our society,” said DFB President Wolfgang Niersbach.
The delegation wrote a comment in the museum visitor’s book that read: “For football too Auschwitz represents both a silent tribute and, above all, an obligation to speak. To speak about this endlessly sorrowful, hate-filled history and the warning it sends.”
Article Deutsche Welle – June 1st, 2012
«После свержения коммунизма, вступления в НАТО, а потом и в Евросоюз чемпионат Европы по футболу, который пройдет в Польше и на Украине летом этого года, воспринимается у нас как очередной важный шаг страны, устремленный в будущее…
иррациональная связь игры футбольной сборной с рейтингом правительства не является польским изобретением…
Cегодня Евро-2012 присутствует в польской политике и на польских кухнях в виде споров о строительстве автострад и приличных дорог вообще, а также о ремонте вокзалов, большинство из которых находится в плачевном состоянии…
Скучать в Варшаве российским болельщикам не придется…
Xочется дать вам один дружеский совет в связи с чемпионатом мира, который пройдет в России в 2018 году. Особенно не переживайте! Вместо того чтобы расстраиваться из-за мелочей (где-то не достроили дорогу, где-то не успели покрасить стену вокзала), лучше радоваться тому, что в вашей стране проходит огромное международное событие. Хотя кого я учу… Мы, поляки, сами любим жаловаться на все вокруг и упрекать друг друга в ошибках, вместо того чтобы гордиться успехами. Видимо, это что-то общеславянское».
Статья – Роман Имиельски – Московский Комсомолец № 25895 от 20 марта 2012 г.
Gli Europei di calcio in Ucraina sono in pericolo dopo gli attentati di Dnipropetrovsk e l’“affaire” Timoshenko. La Germania ha scelto una pausa di riflessione prima di decidere il daffarsi. Ma è tutta l’Unione europea che guarda preoccupata agli eventi in corso nell’ex repubblica sovietica.
Venerdì 27 aprile ben quattro ordigni hanno seminato il panico a Dnipropetrovsk, provocando il ferimento di 29 persone. L’interrogativo che si pongono un po’ tutti è che cosa ci sia dietro quelle bombe: se questa sia l’inizio della strategia della tensione oppure il folle gesto di un delinquente isolato.
La polizia pare brancolare nel buio nonostante la pubblicazione di alcune foto-identikit dei possibili attentatori. I migliori investigatori ucraini studiano ogni particolare in quella che il presidente Viktor Janukovich ha definito “una sfida per l’intero Paese”.
Dnipropetrovsk non è un luogo qualsiasi. 1,1 milioni di abitanti, distesa sul fiume Dniepr, la città – che ha dato i natali ad importanti politici ucraini tra cui l’ex presidente Kuchma e visto in precedenza sorgere la stella di Leonid Breznev in tempi sovietici – è oggi un feudo dell’ex premier Julija Timoshenko, la pasionaria della rivoluzione arancione del 2004, attualmente detenuta in galera dopo una controversa condanna a sette anni per abuso di potere e malversazione.
Subito dopo gli attentati i deputati fedelissimi della Timoshenko, arcinemici del presidente, sono arrivati ad accusare, senza mezzi termini, il presidente ucraino di nascondersi dietro all’azione terroristica. Secondo loro il vero obiettivo di Janukovich sarebbe quello di distrarre l’attenzione dell’opinione pubblica dalla crisi economica e dalle persecuzioni politiche.
Da giorni circolano le foto della Timoshenko piena di lividi. In precedenza, il neo presidente tedesco Gauck aveva cancellato una visita ufficiale a Jalta dopo che Kiev aveva negato il permesso per far curare l’ex premier all’estero. In questo clima esplosivo la giustizia ucraina ha deciso di rimandare un ulteriore processo contro la Timoshenko per reati fiscali.
Secondo fonti autorevoli la cancelliera tedesca Angela Merkel potrebbe adesso scegliere la strada del boicottaggio di Euro 2012 se Julija Timoshenko non dovesse essere liberata al più presto. Il presidente del Bayern, Uli Hoeness, ha scritto una lettera al capo dell’Uefa, Michel Platini, chiedendo un suo intervento presso Janukovich.
Alcune settimane fa Bruxelles ha congelato la firma del tanto atteso Patto di Associazione tra Ue ed Ucraina fino a che l’“affaire” Timoshenko non venga chiarito. L’ex premier è stata condannata in dicembre per aver favorito nel 2009 la firma di un accordo per la fornitura di gas dalla Russia e per aver provocato forti perdite alle casse dello Stato.
Secondo numerosi analisti sullo sfondo di questo scontro Janukovich – Timoshenko c’è la vendetta promessa degli oligarchi ucraini contro l’ex premier, che in tante occasioni li ha contrastati, facendo loro perdere importanti affari. Berlino e Bruxelles si sono, però, stancati di questa guerra senza fine. E’ arrivato ora il tempo delle decisioni sofferte.
Giuseppe D’Amato
The schedule for UEFA EURO 2012 in Poland and Ukraine has been confirmed following the draw in Kyiv.
Poland will launch the tournament on Friday 8 June at 18.00CET against Greece in Warsaw followed by the other Group A opener between Russia and the Czech Republic at 20.45CET. The next day the Netherlands face Denmark in Kharkiv and Germany take on Portugal in Lviv to begin Group B, and on 10 June Group C starts as holders Spain play Italy and the Republic of Ireland are matched with Croatia.
Ukraine are involved in the last of the opening set of fixtures, meeting Sweden in Group D in Kyiv after England tackle France in Donetsk. The group stage runs until 19 June, then, after a rest day, the quarter-finals take place over four consecutive nights. The semi-finals are on 29 June in Donetsk and the following evening in Warsaw, before Kyiv stages the 1 July decider.
Match schedule
All kick-offs CET, Ukrainian time is one hour ahead
Friday 8 June 2012
#1: POL v GRE, 18.00CET, Warsaw
#2: RUS v CZE, 20.45CET, Wroclaw
Saturday 9 June 2012
#3: NED v DEN, 18.00CET, Kharkiv
#4: GER v POR, 20.45CET, Lviv
Sunday 10 June 2012
#5: ESP v ITA, 18.00CET, Gdansk
#6: IRL v CRO, 20.45CET, Poznan
Monday 11 June 2012
#7: FRA v ENG, 18.00CET, Donetsk
#8: UKR v SWE, 20.45CET, Kyiv
Tuesday 12 June 2012
#9: GRE v CZE, 18.00CET, Wroclaw
#10: POL v RUS, 20.45CET, Warsaw
Wednesday 13 June 2012
#11: DEN v POR, 18.00CET, Lviv
#12: NED v GER, 20.45CET, Kharkiv
Thursday 14 June 2012
#13: ITA v CRO, 18.00CET, Poznan
#14: ESP v IRL, 20.45CET, Gdansk
Friday 15 June 2012
#15: SWE v ENG, 20.45CET, Kyiv
#16: UKR v FRA, 18.00CET, Donetsk
Saturday 16 June 2012
#17: CZE v POL, 20.45CET, Wroclaw
#18: GRE v RUS, 20.45CET, Warsaw
Sunday 17 June 2012
#19: POR v NED, 20.45CET, Kharkiv
#20: DEN v GER, 20.45CET, Lviv
Monday 18 June 2012
#21: CRO v ESP, 20.45CET, Gdansk
#22: ITA v IRL, 20.45CET, Poznan
Tuesday 19 June 2012
#23: ENG v UKR, 20.45CET, Donetsk
#24: SWE v FRA, 20.45CET, Kyiv
Wednesday 20 June 2012
No matches
Thursday 21 June 2012
#25: 1A v 2B, 20.45CET, Warsaw
Friday 22 June 2012
#26: 1B v 2A, 20.45CET, Gdansk
Saturday 23 June 2012
#27: 1C v 2D, 20.45CET, Donetsk
Sunday 24 June 2012
#28: 1D v 2C, 20.45CET, Kyiv
Monday 25 June 2012
No matches
Tuesday 26 June 2012
No matches
Wednesday 27 June 2012
#29: W#25 v W#27, 20.45CET, Donetsk
Thursday 28 June 2012
#30: W#26 v W#28, 20.45CET, Warsaw
Friday 29 June 2012
No matches
Saturday 30 June 2012
No matches
Sunday 1 July 2012
#31: W#29 v W#30, 20.45CET, Kyiv
Source UEFA.com
We are a group of long experienced European journalists and intellectuals interested in international politics and culture. We would like to exchange our opinion on new Europe and Russia.