80 лет назад, 30 ноября 1939 года, Советский Союз напал на Финляндию, началась Советско-финляндская война, которая завершилась 13 марта 1940 года подписанием Московского мирного договора. К СССР перешло 11% территории Финляндии со вторым по величине городом Выборгом. Согласно спискам, составленным в 1949-1951 годах Главным управлением кадров Минобороны СССР и Главным штабом Сухопутных войск, потери советских войск в этой войне, которая также известна как “Зимняя война”, составили 126875 человек убитыми и пропавшими без вести, а также около 265 тысяч ранеными. Согласно финским источникам, вооруженные силы Финляндии потеряли до 95 тысяч человек убитыми и пропавшими без вести, до 45 тысяч ранеными.
Una “passeggiata” finita male, come del resto era nell’attesa della vigilia. L’azione “Riprendiamoci il diritto di scegliere”, organizzata dalle composite opposizioni, è stata bloccata sul nascere dalle unità speciali anti-sommossa, presenti in forze nel centro della capitale federale. La manifestazione non era stata concordata ed autorizzata, come lo stesso era avvenuto sabato 27 luglio, quando su circa 15mila partecipanti oltre 1500 persone erano state fermate e portate per l’identificazione alle stazioni di polizia.
Prima ancora che iniziasse la “passeggiata” lungo il cosiddetto “anello dei giardini”, è stata detenuta Ljubov Sobol, l’ultimo capo della protesta a piede libero. Gli altri sono al fresco. Il taxi su cui la donna viaggiava è stato intercettato da una pattuglia della polizia.
Avvocato, nota blogger, candidata non registrata alle elezioni municipali dell’8 settembre, la Sobol è in sciopero della fame dal 12 luglio. “Le autorità – aveva lei detto in un’intervista prima del fermo – stanno facendo di tutto per intimidire l’opposizione. Ecco perché oggi è importante mostrare che i moscoviti non sono impauriti dalle provocazioni e sono pronti a continuare a difendere i loro diritti”.
Il nocciolo del contendere è che 17 candidati, tutti appartenenti alle opposizioni, non sono stati registrati dalla Commissione elettorale che ha giustificato la propria decisione con le “irregolarità” registrate. Da quel momento sono iniziate le proteste, che ogni sabato portano per strada migliaia di persone, principalmente giovani tra i 25 e i 30 anni.
Gda
Профессор Российского государственного гуманитарного университета (РГГУ), историк Наталия Басовская умерла в возрасте 78 лет после продолжительной болезни.
По словам ректора РГГУ Александр Безбородов, Басовская была выдающимся ученым и блестящим педагогом. “Речь идет о человеке, который в 1972-1973 годах обучал меня всеобщей истории, студента первого курса, принимал у меня зачет, экзамен. Потом мы вместе шли всю жизнь. Она мне помогала максимально, я старался помогать ей – и в научном плане, и в любом другом. Это была выдающаяся ученый, известный в мире, не говоря уже о нашей стране, медиевист, великолепный педагог”, – отметил Безбородов.
“У нее, конечно, целая школа – десятки учеников, которые унаследовали умение работать с архивными источниками, умение работать с персоналиями историческими, умение проводить репрезентацию этих персонажей. Воспитание любви к всеобщей истории – это тоже ее фантастическое умение. И ее ученики, мне кажется, в полной мере овладевали этим знанием и умением. Конечно, Наталия Ивановна – фигура исторического плана, если говорить о высшей школе. Это, безусловно, одна из ученых, которая составляла гордость Российского государственного гуманитарного университета”, – добавил ректор РГГУ.
Наталия Ивановна Басовская родилась 21 мая 1941 года в Москве. В 1963 году с отличием окончила исторический факультет Московского государственного университета, специальность – зарубежная история. В университете Басовская стала сначала кандидатом, а затем и доктором исторических наук, защитив диссертации по темам: “Английская политика в Гаскони в конце XIII – начале XIV вв.” и “Англо-французские противоречия в международных отношениях Западной Европы второй половины XII – середины XV вв.”.
В 1971 года стала преподавателем кафедры всеобщей истории Московского государственного историко-архивного института, ныне – Историко-архивного института Российского государственного гуманитарного университета. Позднее стала заведующей кафедрой всеобщей истории Историко-архивного института РГГУ, а также директором учебно-научного Центра визуальной антропологии и эгоистории и содиректором Российско-американского центра библеистики и иудаики, в 2006 году стала заслуженным профессором РГГУ.
Начиная с 1970-х годов как историк выступала в теле- и радиоэфире. Автор более 150 работ, среди которых “Экономические интересы английской короны в Гаскони в конце XIII – начале XIV вв.”, “Проблемы Столетней войны в современной английской и французской историографии”, “Политическая борьба в Англии и Франции первой половины XV в. и Столетняя война”, “Французский средневековый город и рождение национального самосознания” и другие.
Источник ТАСС
The three ships were sailing off the coast of Crimea, which was annexed by Russia in 2014, when they were seized. Russians opened fire, before its special forces stormed the vessels. Some Ukrainians were injured.
Moscow accused the Ukrainian ships of illegally entering its waters, after the FSB had temporarily closed an area of water for shipping. Kiev called it a flagrant violation of international law, because the Black Sea is free for shipping, and annexed Crimea belongs to Ukraine.
Ukraine also cited a 2003 Russia-Ukraine treaty on unimpeded access to the Kerch Strait and Sea of Azov. It said it had informed the Russians in advance of its plan to move its ships through the sea to Mariupol – a claim denied by Russia.
In recent weeks, two Ukrainian vessels passed through the Kerch Strait without incident.
“Siamo sorpresi osservare i passi non amichevoli verso la Russia da parte degli Stati Uniti da noi non provocati”. Così senza giri di parole il presidente Vladimir Putin ha accolto al Cremlino John Bolton. Il leader russo ha poi rincarato la dose affermando “Noi in pratica non rispondiamo, ma voi continuate”.
Mosca appare assai contrariata per la scelta di Washington di abbandonare presto il Trattato INF del 1987 sui vettori a corto e medio raggio. Al riguardo tuttavia per ora non è stata consegnata alcuna dichiarazione ufficiale.
“Il trattato è superato – ha per l’ennesima volta spiegato il consigliere per la sicurezza americano -. Abbiamo parlato coi russi. Questo è un trattato bilaterale dei tempi della Guerra Fredda, la tecnologia è cambiata, la realtà strategica è un’altra. Dobbiamo riconoscere la nuova realtà”.
Gli USA parrebbero disponibili ad allungare la vita al trattato Start sui sistemi di difesa anti-missilistica in scadenza nel 2021. La Russia sta già realizzando le sue contromosse.
gda
Costantinopoli ha iniziato la procedura per la definitiva concessione dell’autocefalia, ossia dell’indipendenza, alla Chiesa di Kiev da quella russa. Il Santo Sinodo della Chiesa di Costantinopoli, che ha competenza sulle vertenze tra ortodossi, ha definito nulla la sua precedente decisione di 332 anni fa di concedere al Patriarcato di Mosca la giurisdizione sulle parrocchie ucraine della metropolia di Kiev. Contemporaneamente ha tolto valore all’anatema contro il capo della Chiesa ucraina Filarete, imposto dai russi.
La strada verso l’autocefalia, ossia l’indipendenza, è pertanto spianata e “verrà conclusa al momento opportuno”, si legge in un comunicato.
“Questa decisione è catastrofica”, commentano fonti del Patriarcato di Mosca che contesta il diritto di Costantinopoli ad assumere tali scelte.
A Kiev, al contrario, vi è euforia. Il presidente ucraino Poroshenko vede realizzarsi la separazione dalla Russia anche in campo religioso dopo quella politica con l’EuroMajdan pro-occidentale del 2013.
La procedura per la concessione dell’autocefalia era stata iniziata da Filarete nel novembre ‘91, poco prima dello scioglimento dell’Urss, e sta giungendo a compimento dopo 27 anni.
gda
Così lontano così strategico per l’Italia. Il Caspio rappresenta una rilevante opportunità per diversificare i nostri fornitori di energia. La firma della Convenzione sul suo status giuridico da parte dei Cinque Paesi rivieraschi è un nuovo punto di partenza.
Finora, nel Caspio del nord sulla sponda kazakha l’Eni – con una quota del 16,8% all’interno di un consorzio internazionale – ha investito enormi capitali per lo sfruttamento del giacimento di Kashagan, uno dei più ricchi al mondo scoperti negli ultimi 40 anni. Riserve potenziali: 13 miliardi di barili di petrolio; produzione giornaliera 370mila barili al giorno, ossia circa 62mila bg dell’Eni. Stesso discorso per il gas al sud. Grazie alla prossima costruzione dall’Azerbaigian della pipeline Trans-Adriatic Pipeline (Tap), l’Italia ha la possibilità di lenire la sua dipendenza dalla Russia e dall’Algeria. Non è un caso che il presidente Mattarella si sia recato in luglio a Bakù per tranquillizzare i partner sul completamento del gasdotto, tenendo, però, maggiormente in considerazione le questioni ecologiche. Ed in futuro con la definizione dello status giuridico del Caspio le nostre aziende avranno qui maggiori occasioni per partecipare a progetti più sicuri in campo energetico.
In precedenza, non avendo definito se il Caspio fosse un mare oppure un lago, non si sapeva con certezza a chi appartenessero le risorse del sottosuolo in ben determinate zone. E per la mancanza di un accordo tra i Cinque non si capiva nemmeno cosa si doveva fare per il transito delle condotte. Da oggi è stata chiarita la situazione in una delle maggiori casseforti di idrocarburi, seconda al mondo per riserve dopo quelle del golfo Persico, ossia 50 miliardi di barili di petrolio e 9mila miliardi di metri cubi di gas naturale.
Anche se a livello internazionale le relazioni sono tese, ad esempio russi e tedeschi – suscitando l’ira degli americani – parlano della costruzione del gasdotto Nord-Stream 2 sotto al Baltico. Tutti cercano di avere più fornitori, come la Cina che di fatto impone i propri prezzi a chi l’approvvigiona. Per non essere schiacciata dal suo pesante fabbisogno, l’Italia ha necessità di seguire la stessa strada.
Tornando al Caspio, dopo l’accordo di Aktau il bacino viene considerato un mare per lo sfruttamento del sottosuolo, mentre è un lago per la sua navigazione. Così sono stati salvaguardati gli interessi di russi, kazakhi, iraniani, azeri e turkmenistani. La Convenzione ha anche importanti conseguenze geopolitiche, in particolare non potranno essere dislocate forze militari esterne ai cinque Paesi rivieraschi. Quest’area deve rimanere una retrovia protetta sia per la Russia che per l’Iran.
La necessità di trovare un accordo dopo 22 anni di negoziati è stata dettata dai cambiamenti di alleanze e dalla fine della crisi economica a livello internazionale.
gda
Сможет ли российская экономика приподняться при помощи Чемпионата мира по футболу 2018? В преддверии ЧМ хватает пессимистических оценок экспертов, которые считают: ничего, кроме долгосрочных убытков, он стране не принесет. А вот в правительстве подсчитали, что суммарный эффект для экономики России от чемпионата мира по футболу составит 1% ВВП…
Статья – “Московский комсомолец”
Vladimir V. Putin took the oath of office for a fourth term as Russia’s president, in a ceremony staged in a gilded Kremlin hall once used to crown czars.
Mr Putin has ruled Russia as prime minister or president for more than 18 years. Mr Putin won re-election in March with nearly 77 percent of the vote, the largest margin for any post-Soviet leader.
European election observers with the Organization for Security and Cooperation in Europe wrote that his recent re-election, “took place in an overly controlled legal and political environment marked by continued pressure on critical voices.”
“We have revived pride in our fatherland,” Mr Putin said. “As head of state I will do all I can to multiply the strength and prosperity of Russia.”
“We need breakthroughs in all areas of life. I’m deeply convinced that such a leap forward can only be secured with a free society that accepts all that is new and advanced.”
He said that in the past Russia had risen again from setbacks, “like a phoenix“
Mr. Putin signed decrees outlining his goals, such as reducing poverty and, by the end of his six-year term, raising Russian life expectancy to 78 years, from 72 now.
First elected president in 2000, Mr Putin renewed his four-year term in 2004 before stepping aside in 2008 to serve as prime minister under his protege, Dmitry Medvedev, because by law he could serve only two consecutive terms.
Few doubted who was really in charge and in 2012 Mr Putin returned as president, this time for a term of six years.
When he reaches the end of his fourth term in 2024, he will have been in power for nearly a quarter of a century.
That would still fall short of Soviet dictator Joseph Stalin‘s 31 years in power or, indeed, the reigns of some Russian tsars such as Alexander II (26 years) and Nicholas I (30 years).
We are a group of long experienced European journalists and intellectuals interested in international politics and culture. We would like to exchange our opinion on new Europe and Russia.