L’Unione europea è nata per non essere potenza o soggetto geopolitico, ma uno spazio di democrazia e di economia di mercato con una valuta comune, in cui lo Stato di diritto e la difesa dei diritti umani siano garantiti a tutti. Questa l’idea dei “padri fondatori”.
Le crisi, importate dal 2007, stanno evidenziando la lontananza tra le teorie filosofiche e la dura realtà.
Ad esempio, per salvare l’euro si è intervenuti con politiche monetarie non convenzionali, fondi salva Stati concordati in notte insonni. E’ stata pure creata una sorta di unione bancaria per una futura comune politica fiscale.
Adesso, per risolvere il problema dei profughi, cosa ci si inventerà? Le poche centinaia di migliaia di disperati siriani, presenti sul territorio comunitario, sono soltanto l’avanguardia delle 11 milioni di persone, che hanno abbandonato le loro case dal 2011 ad oggi.
Barack Obama è stato eletto dagli americani per concludere le guerre e rimettere in ordine le casse dello Stato. Con la rivoluzione energetica Washington non ha più necessità di vegliare sulle rotte delle materie prime. Da qui anche il suo “non interventismo” in Medio Oriente ed Africa.
Gli europei non hanno capito che è finita l’epoca in cui l’alleato Usa toglieva le castagne dal fuoco. Il vuoto, creatosi nel bacino sud-orientale del Mediterraneo, è stato colmato dagli arabi del Golfo e dall’Isis.
Sorge spontanea una domanda: dov’è l’Unione europea in presenza di crisi gravissime? La politica estera comunitaria appare ancora spuntata, tanto che, mentre Berlino e Parigi sono presenti al tavolo sul conflitto ucraino, solamente britannici e francesi tentano di tenere alta la bandiera fuori dal Vecchio continente.
Non devono stupire le reazioni dei neo europei, quelli orientali, verso i migranti: stanno venendo a galla le contraddizioni dell’allargamento Ue ad Est del 2004, quando la “Casa europea” è diventata un condominio.
Questi popoli, ex “sudditi” del Cremlino, sono fuggiti allora da una pesante situazione geopolitica. Come non dare loro oggi torto alla luce dei tragici recenti avvenimenti ucraini? Questa gente condivide solo in parte certi valori.
Il fallimento delle “primavere” arabe con la mancata esportazione della democrazia, l’instabilità nello spazio ex sovietico e l’incognita cinese sono durissimi banchi di prova.
Se non si vogliono i rifugiati in casa propria bisogna fermare la guerra e l’anarchia, anche sporcandosi le mani. Se si intende limitare l’arrivo di migranti economici è necessario varare politiche di assistenza nei Paesi più poveri. La lezione di questi giorni è una: lo status quo e la paralisi, con interminabili summit, mettono in pericolo la comune coabitazione europea.
gda
Occhio per occhio, dente per dente! La passata logica della Guerra Fredda, rispolverata in questi ultimi due anni da Usa e Russia, viene applicata ormai a tutti gli aspetti delle relazioni bilaterali. Gli americani dislocheranno nuove bombe atomiche in Europa ed in Turchia? Non c’è problema, dice il Cremlino: noi posizioneremo i nostri missili sul Baltico. L’equilibrio strategico di forze nel Vecchio continente, garanzia di pace negli ultimi 7 decenni, rischia di venire modificato, aggiungono le stesse fonti ufficiali russe.
La notizia di fonte giornalistica tedesca sull’ammodernamento di 6 basi Usa per la conservazione di ordigni nucleari (B61) ha mandato su tutte le furie Mosca, che minaccia pesanti contromisure. L’enclave di Kaliningrado, l’ex Prussia orientale, potrebbe ospitare i temibili missili Iskander in grado da qui di colpire qualsiasi obiettivo nel Vecchio continente nel raggio di 500 chilometri. Lo stesso potrebbe succedere (con qualche altro vettore) in Crimea, naturale portaerei in mezzo al mar Nero, ma questa seconda mossa potrebbe avvenire in un momento successivo.
Nel 2011 uno studio dell’aviazione Usa affermò che la “maggior parte” dei siti di stoccaggio non incontrava gli standard del ministero della Difesa. Da qui la decisione di Washington di ammodernarli adesso. A Buechel, secondo le rilevazioni giornalistiche, il governo tedesco investirà 120 milioni di euro per migliorare le infrastrutture. Qui dovrebbero essere custodite una ventina di nuove bombe atomiche (B61) con una potenzialità ognuna di 80 volte l’ordigno esploso ad Hiroshima. Nella base ve ne sarebbero già un’altra ventina. Stesso discorso di ammodernamento, sostiene la Fas – associazione di scienziati Usa non allineata – avverrà ad Aviano in Italia, a Incirlik in Turchia (dove sarebbero già custodite una cinquantina di bombe) ed in Belgio. Le spese per le strutture a carico dei governi nazionali non sono note.
gda
Всего на полуострове сейчас живут около 500 крымчан итальянского происхождения, чьи родители по приказу Сталина были депортированы в Казахстан. “К сожалению, в указе о реабилитации депортированных народов итальянцы не упоминаются, про нас просто забыли. И теперь мы не можем пользоваться положенными льготами”, – пожаловалась президенту Путину и экс-премьеру Сильвио Берлускони Джулия Джакетти-Волкова в Ялте. Путин пообещал, что даст поручение разобраться в сложившейся ситуации и исправить историческую несправедливость. “Надеемся, что следующую годовщину депортации мы будем отмечать уже в новом статусе!” – радовались крымские итальянцы, перебивая друг друга на двух языках.
Раньше Владимир Путин и Сильвио Берлускони посещали мемориал итальянцев, погибших во время Крымской войны.
Для экс-премьера оказалось сюрпризом, что Сардинское королевство воевало против России в Крымской войне и прислало в Балаклаву 15-тысячный корпус своих солдат. “Там были геополитические причины, они не хотели, но их заставили”, – дипломатично пояснил экскурсовод. “No, no, итальянцы не могли по собственному желанию воевать с русскими”, – замахал руками Берлускони.
Во время первой осады Севастополя сардинцы потеряли более 2 тысяч человек. Правда, подавляющее большинство из них умерло не от пуль и штыков, а от болезней – на полуострове вовсю свирепствовала холера.
Как бы то ни было, потомки итальянцев создали на горе Гасфорт мемориальный некрополь с часовней – его содержание на протяжении многих лет оплачивало итальянское правительство. Однако в советские времена захоронения были практически уничтожены.
В 2004 году украинские власти установили на месте кладбища мраморную стелу, к подножию которой Путин и Берлускони возложили по букету красных роз. Президент пообещал, что Россия внесет свой вклад в благоустройство мемориального комплекса. Вокруг стелы будет разбит парк, также планируется увековечить имена всех погибших в период крымской кампании, если Туринский музей артиллерии восстановит их поименно. Экс-премьеру идея понравилась: он сказал, что лично озаботиться этим вопросом и даже пришлет в Крым растения для будущего парка.
We are a group of long experienced European journalists and intellectuals interested in international politics and culture. We would like to exchange our opinion on new Europe and Russia.